FOCUS INGEGNERIA GARANTISCE IMPARZIALITA' E LIBERTA' DI OPINIONE FONDATE SULLA NON SUSSISTENZA DI ALCUN VINCOLO O LEGAME CON AZIENDE POSATRICI DI CONTROSOFFITTI ANTISFONDELLAMENTO.


MEPA: domanda avviata a breve presenti a catalogo.

DDL BUONA SCUOLA PER LA SICUREZZA DELLE STRUTTURE

Con 277 voti favorevoli e 173 contrari, il disegno di legge sulla ‘Buona scuola’, è stato definitivamente approvato dalla Camera.
Il ddl prevede lo stanziamento di 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui solai delle scuole.

Articolo 20
(Indagini diagnostiche su edifici scolastici)
1. Al fine di garantire la sicurezza degli edifici scolastici e prevenire fenomeni di crollo dei relativisolai e controsoffitti è autorizzata la spesa di euro 40 milioni per l’anno 2015 per finanziare indagini
diagnostiche dei solai degli edifici scolastici, anche attraverso quote di cofinanziamento da parte degli enti locali proprietari, a valere sul Fondo di cui all’articolo 24.
2. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge sono definiti termini e modalità per l’erogazione deifinanziamenti ai predetti enti locali, tenendo conto anche della vetustà degli edifici come emerge
anche dai dati contenuti nell’Anagrafe per l’edilizia scolastica.
3. Gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici che si rendono necessari all’esito delle indagini diagnostiche di cui al comma 1 possono essere finanziati anche a valere sulle risorse di cui
all’articolo 19, commi 2, 3, 4, 5, 8 e 13.

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai:

I parametri di rischio negli immobili

INDAGINI ESEGUITE DA PERSONALE CERTIFICATO SECONDO UNI 9712

L’indagine si svolge prevalentemente auscultando il suono prodotto percuotendo l’intradosso del solaio con un apposito martello avente battente in materiale polimerico ad elevata durezza. Laddove la percussione produce un rumore sordo o una amplificazione di pressione sonora vi è una alta probabilità che in quella zona sia presente un distacco.

Questa procedura di battitura è stata ripetuta su tutta la superficie di intradosso dei solai di copertura del fabbricato nelle sole stanze accessibili e libere da controsoffittature effettuando colpi con una maglia indicativa di 20 × 20 cm, interessando il solaio.

Va inoltre precisato che alcuni dei distacchi riscontrati nei fabbricati sono spesso già messi in evidenza dal quadro fessurativo presente in buona parte dei soffitti i. Nelle zone di fessurazione infatti viene spesso confermata la presenza di un distacco anche con il metodo percussivo.

I risultati e le informazioni acquisite durante tutte le indagini sono state utili per redigere una mappatura (scheda) dei solai dell’edificio basata sulla pianta fornita dal Committente dove sono state indicate con retinature differenti le eventuali difformità, in base ad una classificazione dell’entità del fenomeno rilevato.

Il rischio in letteratura è definito come prodotto di probabilità e di gravità (severità) di possibili lesioni o danni alla salute, in una situazione pericolosa; la valutazione del rischio consiste nella valutazione d'insieme di tali probabilità e gravità; tutto allo scopo di scegliere le appropriate misure di sicurezza da applicare.

Nella valutazione degli scenari evolutivi possibili di un immobile, quali l'analisi di problematiche di carattere ambientale, il rischio è un valore definito dal prodotto:

R = P × Vu × Val

dove

P è la pericolosità dell'evento in analisi, ovvero la probabilità che un fenomeno accada in un determinato spazio con un determinato tempo di ritorno;

Vu è la vulnerabilità, ovvero l'attitudine di un determinato elemento a sopportare gli effetti legati al fenomeno pericoloso (ad esempio nel caso di rischio sismico la capacità di un edificio a resistere all'effetto dello scuotimento);

Val è il valore che l'elemento esposto al pericolo assume in termini di vite umane, beni economici o altro.

L’analisi che abbiamo condotto è il prodotto delle Valutazioni che coinvolgono la Pericolosità e la Vulnerabilità che riassumeremo in livelli di Vulnerabilità allo Sfondellamento, mentre il Valore (o Magnitudo) dell’evento resta da valutare a discrezione della Committenza.

Inoltre, a completamento delle indagini, sono state effettuate a campione alcune analisi, ovvero:

  • analisi acustica dello spettro nel dominio delle frequenze di registrazioni di rumori derivati da percussioni di porzioni di solaio con battitore elettromeccanico;
  • analisi termografica dell’impalcato, con il fine di evidenziare eventuali fessure, “distacchi” di intonaco, “rigonfiamenti” di vernice, o comunque qualsiasi difettologia evidenziabile con l’indagine termografica.
  • saggi diretti per verificare la geometria e tipologia del solaio.

prev next

Analisi acustica sullo spettro in frequenza.

L’analisi viene condotta per affinare ed analizzare puntualmente le informazioni su eventuali sfondellamenti e distacchi di intonaco rilevati nella fase di battitura manuale.

L’apparecchiatura è formata da uno battitore elettromeccanico con testina in gomma che percuote la superficie in esame con intensità regolare e controllata. Il ritorno acustico che ne risulta è un segnale registrato da un microfono a condensatore posizionato in prossimità del battitore.

Il segnale del microfono viene acquisito ed analizzato graficamente nello spettro acustico (dominio delle frequenze), tramite un software analizzatore di spettro. Il battitore e microfono sono montati all’estremità di un’asta per raggiungere agevolmente le superfici da indagare. I colpi vengono inferti con intensità regolare, grazie anche ad un distanziatore dotato di carrello che mantiene il battitore e del microfono sempre alla stessa distanza dall’intradosso del solaio.

prev next

Analisi Termografica.

L’analisi termografica di solai può risultare utile per evidenziare (oltre che le orditure di solai, presenza di cordoli, travi e rompitratta) zone interessate da infiltrazioni, umidità, distacchi di intonaco locali etc.

Dove non è presente un ∆T (delta termico) utile a riconoscere le eventuali problematiche, si è ricorso all’ausilio di una lampada radiante ad infrarossi per fornire calore alla superficie del solaio interna posta entro il campo di azione. In questo modo ,in alcuni casi, è possibile rendere più visibili alcune problematiche o disomogeneità presenti attendendo che il calore attraversi gli strati interessati diffondendosi in modo non uniforme ove si presentano difformità.

Tutte le verifiche termografiche sono eseguite da tecnici certificati UNI EN ISO 9712 di 2° e 3° Livello. Per le indagini termografiche è stata utilizzata una temocamera FLIR.


prev next

Risultati delle indagini - mappatura delle zone analizzate.

Sulla base dei risultati delle indagini effettuate su gran parte delle superfici di intradosso delle coperture del fabbricato è stata redatta una mappatura delle zone vulnerabili.

La mappatura è stata prodotta dividendo le aree con 3 livelli di Vulnerabilità:

Livello1 Livello2 Livello3

La numerazione dei livelli è stata assegnata considerando che all’aumentare del livello, aumenta anche il grado di rischio.

Ad ogni area indagata è stato assegnato il proprio livello, ciascuno dei quali è stato caratterizzato sulla pianta (fornita dal Committente) da campiture e colori propri.

Le caratteristiche di ciascun livello e le tipologie di fessure riscontrate sono descritte qui di seguito:

Zone di “Livello 1” - Area a Vulnerabilità media-bassa di Sfondellamento.

La superficie a seguito delle battute sia manuali che strumentali riporta poche difformità restituendo un segnale acustico uniforme rispetto alle zone ritenute integre, alternando ampie zone presumibilmente integre a piccole zone ammalorate.

I solai non presentano forme di ammaloramenti evidenti ma per conformazione e tipologia possono essere comunque soggette a deterioramento anche a seguito di lavorazioni di rimozione delle zone in prossimità.

Zone di “Livello 2” - Area a Vulnerabilità media di Sfondellamento.

La superficie a seguito delle battute sia manuali che strumentali riporta chiare difformità restituendo un segnale acustico distorto rispetto alle zone ritenute integre in modo non uniforme, alternando zone presumibilmente integre a zone ammalorate.

I solai non presentano forme di ammaloramenti particolarmente gravi, ma possono essere comunque soggette a deterioramento anche a seguito di lavorazioni di rimozione delle zone in prossimità.

Zone di “Livello 3” - Area a Vulnerabilità elevata di Sfondellamento.

La superficie a seguito delle battute sia manuali che strumentali riporta chiare difformità restituendo un segnale acustico distorto rispetto alle zone ritenute integre. Le difformità appaiono piuttosto diffuse su tutta la superficie

In generale, va precisato che in tutte le zone indagate del fabbricato segnate con una Vulnerabilità, questa si può presentare nella porzione di pignatta, o nei distacchi del solo strato di intonaco.

Le fessure, da quanto rilevato e da quanto visibile dai saggi effettuati possono interessare anche le pignatte in laterizio: spesso queste fessure sono profonde anche nelle cartelle superiori delle pignatte stesse.

Inoltre, sempre a livello generale nel fabbricato, i solai hanno diverse forme di ammaloramenti di tipo fessurativo così brevemente e sommariamente descrivibili:

  • fessurazione all'interno della pignatta parallele all'asse del travetto
  • fessurazione longitudinale tra i punti di contatto delle pignatte che formano il cassero del travetto stesso, che potrebbero in evoluzione portare allo sviluppo di tensioni tali da provocarne la rottura
  • fessurazioni trasversali alla pignatta per trasmigrazione delle tensioni dalla linea di una fessurazione all'altra.

Nel rapporto di prova è riportata la mappatura con indicata la zonizzazione dei livelli di rischio, e la posizione indicativa delle fessure riscontrate (nel CD allegato al presente rapporto verrà riportato il relativo file CAD in formato .dwg).

.

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai:

I parametri di rischio negli immobili

Comunemente commettiamo l’errore di attribuire a determinate tipologie di solai appartenenti ad un circoscritto periodo storico la natura del fenomeno, come se solo in quel periodo vi fossero fattori imputabili a scatenare il fenomeno, ma ovviamente così non è.

Di fatto sono diverse e a volte simultanee le cause che scatenano tali fenomeni, la fessurazione dell’intonaco ad esempio, ed il suo successivo distacco sono PARAMETRI premonitori di quello ben più grave dello Sfondellamento del solaio in termini di rischio per gli occupanti le zone sottostanti.

La presenza di solai misti in Latero-Cemento è sicuramente la tipologia di solai che è colpita da tali fenomeni, avendo gli elementi che la realizzano formata da una parte piena in cemento armato (travetti) ed una parte di alleggerimento (blocco in laterizio) fa sì che si possano mostrare, col passare degli anni ma anche in un periodo di tempo piuttosto breve dalla messa in esercizio, effetti negativi e ammaloramenti dei blocchi in laterizio che denunciano ad esempio:

  • eccessive dilatazioni termiche
  • condizioni igrometriche non preventivate
  • errate concezioni di calcolo (eccessivi carichi gravanti o cattiva ripartizione delle azioni)
  • scelte geometriche non analizzate (luci eccessive o posizionamento improprio di murature o elementi rompitratta) condizioni d’uso
  • infiltrazioni
  • allagamenti
  • errato impiego dei locali o con modalità non previste

Altri PARAMETRI che possono influenzare i fenomeni sono da ricercare alla modalità realizzative dei singoli elementi in laterizio (impasto, geometria, cottura, etc) e alla loro messa in opera nella fase realizzativa.

Già il D.M. del 14 febbraio 1992 (al capitolo 7, che poi ritroviamo anche nel successivo D.M. 1996) raccomandava di porre attenzione al controllo dell’integrità dei blocchi da posare in opera, con riferimento a parti danneggiate o eventuali fessurazioni, causate anche dalla movimentazione, così come bagnare attentamente i laterizi prima del getto (aspetti che, per quanto appaia impossibile, non sembrano pienamente recepiti nei cantieri); ed infine l’errata modalità di getto del calcestruzzo all’interno dei travetti (per i solai misti in c.a. gettati in opera l’armatura dei travetti deve essere posta all’interno delle “gole” lasciate tra le pignatte e completata col getto in opera del calcestruzzo, dando rigidezza ad elementi che non devono averne: tale problema viene eventualmente sorpassato con impiego delle tecnologie a travetti completamente prefabbricati o tralicciati da completare in opera.

Non è corretto confinare il possibile rischio di sfondellamento solo a certe epoche realizzative, ma si capisce che può essere purtroppo ancora oggi un fenomeno diffuso. Scarsa competenza dei posatori o della manodopera in genere, con errori che possono presentarsi in maniera casuale in qualsiasi cantiere o all’interno dello stesso in maniera estesa:

Le attenzioni in fase realizzativa potrebbero del tutto evitare il presentarsi del distacco dei fondelli per queste cause, curando che il getto avvolga correttamente le armature dei travetti e quindi non si formino i cosiddetti “nidi di ghiaia” ed i vuoti tra armature e pareti del laterizio, semplicemente vibrando il getto o avendo cura di farlo giungere sul fondo del travetto avvolgendo correttamente le armature. Non a caso sottolineiamo questo aspetto sulla necessaria corretta posa in quanto si può ritenere che esso determini forse la maggiore causa per il presentarsi in maniera diffusa di fenomeni di sfondellamento: nel caso in cui le maestranze abbiano replicato gli errori esecutivi a cui si è accennato tali effetti possono interessare interi edifici.

L’importanza e la delicatezza di questo aspetto è comprensibile pensando alle possibili conseguenze che può rivestire (una porzione di 1 mq di fondello di pignatta+intonaco può arrivare a pesare, a seconda di spessori e tipologie costruttive, dai 30 ai 70 kg) unite all’elevata imprevedibilità con cui può manifestarsi in maniera spesso dirompente e diffusa: mancanza di rivestimento delle armature con calcestruzzo significa infatti andare a creare fenomeni di tensione sul fondello del travetto che poi si estendono facilmente ai setti dei blocchi di alleggerimento decretando in modo repentino il distacco innescando quindi un “effetto domino” su ampie superfici di intradosso del solaio.

Ciò può trovare fattori scatenanti in condizioni che altrimenti passerebbero in secondo piano (o si ravviserebbero in porzioni solo circoscritte del solaio) durante il normale tempo di vita della costruzione, quali, come abbiamo già accennato: infiltrazioni, vibrazioni, umidità, dilatazioni termiche, che viceversa, in tal caso, vanno a sommarsi ad un fenomeno silente minando (improvvisamente) un equilibrio che necessariamente diviene sempre più flebile col progressivo invecchiamento della struttura e quindi con un fisiologico leggero decadimento delle caratteristiche meccaniche dei suoi materiali (qui risulterebbe ancora una volta fondamentale l’impiego di un fascicolo del fabbricato in grado di documentare la storia dell’edificio: si pensi ad esempio come possono influire in tal senso le modifiche apportate alle partizioni degli ambienti – nuove distribuzioni di aule scolastiche o stanze di ospedale – e che possono costituire vincoli inopportuni o non inizialmente previsti per le dilatazioni o deformazioni dei campi di solaio e quindi dei materiali più fragili di cui sono composti, le pignatte appunto, tali da causare nascita di tensioni e fessurazioni interne, quindi rotture e conseguenti crolli).

Come abbiamo visto nel precedente articolo è d’obbligo, affrontando i problemi legati allo sfondellamento, passare continuamente da una scala macroscopica (valutando la geometria e l’analisi d’insieme degli ambienti) ad una microscopica (esame delle fessurazioni interne ai blocchi, problemi legati ai materiali costituenti, alle modalità di getto, etc…), ciò si può sintetizzare sottolineando, come detto altre volte, che ad un’attenta analisi in situ con indagini non distruttive deve corrispondere una contemporanea buona “anamnesi” storico-costruttiva del fabbricato (laddove quest’ultimo aspetto manchi si rischia di inficiare la corretta interpretazione degli altri sintomi o indici di rischio).

Un fenomeno che rientra nella categoria della rottura delle pignatte e che impropriamente ma per brevità talvolta viene ancora classificato tra gli sfondellamenti dei solai, è quello (stavolta sì circoscritto ad una ben precisa tipologia di solai ed epoca realizzativa) che si ha in presenza di solai “a camera d’aria” (ad esempio quelli comunemente chiamati di tipo “varese”, “adige”, “stimip”, o similari) in cui l’intradosso del solaio ha una funzione di finitura (quasi una sorta di controsoffittatura, così definita negli anni in cui si diffusero) mentre la portanza viene demandata al laterizio immediatamente al disotto del pavimento (estradosso del solaio) lasciando quindi una intercapedine tra i due.

In tali casi i fenomeni di distacco possono riguardare l’intero laterizio (per lo più tavelle) e le principali cause sono da ricercare o nella cattiva modalità di posa tra i travetti (talvolta incompatibilità tra componenti o errato montaggio: non infrequente si può notare l’impiego di componenti non perfettamente combacianti tra il profilo laterale della tavella ed il labbro inferiore del travetto, o poggiati su di esso per pochi millimetri) o in difetti congeniti del componente (porzioni fessurate o danneggiate), oppure più genericamente (anche se in maniera circoscritta) legati alla realizzazione, negli anni, di tracce o inserimento di impianti non curandosi dell’estrema fragilità insita in tali tipologie realizzative (perlopiù costituite da tavelloni ad una sola camera). Concludendo questa prima parte di osservazioni deve essere infine anche sottolineato come le problematiche richiamate, tipicamente imprevedibili già in ordinarie condizioni di utilizzo, possono assumere in presenza di eventi sismici proporzioni ampie e diffuse ed ancor più pesanti in termini di pericolosità per gli occupanti. Un ulteriore aspetto da valutare è quello legato alle modalità di realizzazione ed allo stato di conservazione dell’intonaco: anch’esso in base al materiale costituente ed alle condizioni ambientali specifiche presenti (umidità, elevate escursioni termiche, vibrazioni) può subire, o a sua volta causare anch’esso, il distacco del fondello ovvero favorire l’evoluzione del fenomeno: è provato, ad esempio, come intonaci troppo rigidi ( “a base cementizia”) possano costituire, per ritiro o per contrasto alle ordinarie dilatazioni termiche, innesco per tensioni interne al fondello capaci di portarlo alla fessurazione e quindi, per fenomeni ciclici, al tranciamento dai setti superiori con conseguente distacco; anche in tal caso il fenomeno può velocemente degenerare passando da dimensioni circoscritte e limitate a ben più ampie ed estese coinvolgendo interi ambienti (aule, corridoi).

[FONTI: Ediltecnico; Protezione Civile; Focus Ingegneria]

Carotaggi Carotaggio Carota Calcestruzzo Sonreb Ultrasuoni Sclerometro Sclerometria Muratura Resistenza Acciaio Trazione Compressione prova di carico solaio palo scala scale pali solai pacometria magnetometria rilievo armature carbonatazione ossidazione miglioramento sismico vulnerabilità verifica scarifica intonaco sondaggi, martinetti piatti martinetto piatto doppio singolo scorrimento shove test taglio trazione prelievo campionatura saggio malta allettamento ricorso petrografia sezione sottile sezioni sottili SEM EDS, punzonamento, sfondellamento solai , distacco intonaci, distacchi rivestimenti, pull off, pull out, estrazione, trazione, taglio, frp, compressione, taratura, tarature, ctu, ctp, perizie, consulenze, intonaco, solaio, calcestruzzo, muratura, endoscopia, saldature, analisi, visivo, visive.